25 cose sulla mia scrittura

Questo post nasce da un meme di Daniele Imperi, in risposta a quello lanciato da Alessandro Girola sul suo blog. Contiene alcuni aspetti della mia scrittura, curiosità, vizi e abitudini, il tutto raccontato in ordine sparso.

Non c'è una regola precisa sul numero di cose di cui parlare, a me ne sono venute fuori venticinque.

1) Ho sempre un rapporto ambivalente con quello che scrivo: un po' lo amo, un po' lo odio. 

2) Ascoltare musica mentre scrivo è fondamentale per me, solo così riesco davvero a immergermi in una realtà parallela, a dimenticarmi di tutto e tutti.

3) Per scrivere devo isolarmi, non devo avere persone intorno, televisione, radio o rumori di alcun genere (tranne la musica che decido io).

4) Internet è la mia principale distrazione quando scrivo, devo costringermi a non guardare in continuazione la posta o a vagare per il web.

5) Quando vado in giro passo buona parte del tempo a osservare la gente pensando a come usare nelle mie storie quello che fa, com'è vestita, come parla e come si muove. 

6) I miei personaggi hanno sempre un tratto caratteristico preso da amici e conoscenti. Col tempo però si affrancano e pretendono una personalità tutta loro.

7) Sono maniacale nella revisione, ipercritica e pignola fino alla nausea. Se scopro miei refusi e errori, mi irrito moltissimo e penso: "Ma come diavolo è potuto succedere?!".

8) Mi piacciono le parole per il loro suono prima ancora che per il loro significato, e spesso le uso proprio per questo.

9) Ho mille idee, in continuazione, ma sono estremamente pigra nel trasformarle in scritti concreti, che si tratti di storie o di post.

10) Mi piace scrivere di misteri, paranormale, sovrannaturale. I tre romanzi che sono riuscita a completare negli ultimi anni contengono tutti questi elementi, ma mescolati alla vita di ogni giorno.

11) La mia grande croce è capire in quale genere inserire quello che scrivo. L'idea di etichettare e inscatolare mi infastidisce, e la necessità di farlo per gli editori mi manda in crisi.

12) Adoro leggere gialli e noir, e mi piacerebbe essere capace di scriverne uno in un lontano futuro.

13) Sono molto gelosa di quello che scrivo e finché non ho sistemato l'ultima virgola nessuno può metterci il naso. La domanda: "Cosa stai scrivendo?" mi mette a disagio.

14) Scrivo sempre prima di tutto nella mente, solo dopo riporto al computer. L'elaborazione mentale è basilare, la prima bozza avviene sempre nella mia testa.

15) In giro per casa ho mille foglietti pieni di appunti. Non riesco a usare quaderni e blocchetti, anzi ora che ci penso prendere appunti su pezzi di carta volanti è una sorta di rituale scaramantico.

16) Per me non esiste una prima stesura, quando scrivo rileggo sempre molte volte e spesso riscrivo tutto dopo poco tempo.

17) Il mio primissimo scritto era in forma teatrale, un piccolo giallo in tre pagine di quaderno per le elementari, scritto intorno agli 8 anni. Nella mia immaginazione lo avremmo messo in scena io e mio fratello, ma lui si rifiutò.

18) Il primo romanzo breve lo scrissi a 17 anni, è inedito e tale resterà per sempre perché c'era davvero troppo di me.

19) I miei personaggi hanno sempre un volto nella mia testa, anche se non sempre li descrivo sulla carta. Sono esseri reali, da qualche parte.

20) Preferisco scrivere di mattina o nel primo pomeriggio. Non riesco a concepire di farlo di notte.

21) Credo nell'ispirazione. Sono romanticamente convinta che esista una qualche Musa che ci suggerisce idee e storie.

22) Non riesco a pianificare e progettare una trama, ma mi piacerebbe riuscire a farlo in futuro. Con l'aiuto della Musa, si intende.

23) Sono sempre insoddisfatta e insicura di quello che scrivo. Se fosse per il mio istinto, resterebbe tutto custodito in un cassetto sigillato. Ma a volte prevale il bisogno di condivisione...

24) Quando qualcuno mi dice che sta leggendo qualcosa di mio divento ansiosissima.

25) Ho un lettore-cavia, ovvero la prima persona a cui faccio leggere i romanzi: mio marito. Al contrario di quanto potete pensare, non è affatto indulgente. Mi dice senza peli sulla lingua se qualcosa funziona o no. Mi ha fatto riscrivere tre volte il finale del primo romanzo.

E ora tocca a voi a rispondere al meme!

Anima di carta

Commenti

  1. Ottimo esercizio :)
    Allora non sono il solo che non scrive di notte :D
    E neanche per me esiste una vera e propria prima stesura.

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    1. Vero, è stato utile come esercizio :)
      La cosa più è interessante è sicuramente confrontarsi. E mi fa piacere sapere che non solo l'unica a rivedere subito quello che scrive, in modo un po' maniacale ;)

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    2. Io ho iniziato da poco a fare la prima stesura di getto, senza tornare indietro a correggere niente. Questo metodo è consigliato in molti testi, ma la voglia di sperimentarlo mi è venuta perché qualcuno mi ha detto in passato che la mia scrittura è un po' trattenuta, e guarda caso anche l'agente che ha accettato di rappresentarmi ha detto recentemente la stessa cosa. Di sicuro mentre scrivevo l'ultimo romanzo mi sono divertita di più, mi sentivo molto libera. Staremo a vedere!

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    3. Diciamo che esiste anche per me una prima stesura fatta di getto, però non rimane così a lungo. Voglio dire, è difficile che io riesca a scrivere un'intera storia fino alla fine, senza aver comunque già rivisto man mano ciò che ho scritto. E' sicuramente una questione di metodo, però sarebbe interessante provare a fare come dici, per vedere che succede.

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    4. Io tendo ad affezionarmi ai personaggi. Quando scrivo scene in cui soffrono ci rimango male, penso "poverino", mi sento quasi in colpa per il destino che ho riservato per loro.

      Anche per me i personaggi hanno un volto, un nome ed un cognome ed ho le preferenze, come quei professori antipatici del liceo...

      Vorrei parlare ancora un po' della mia scrittura, ma mi sto precipitando fuori dall'ufficio per buttarmi sulla riscrittura dell'incipit (anche per me nessuna prima stesura: si torna sempre indietro!) perchè io lavoro bene soprattutto di notte, quando il rumore della città si attenua, e sulle colline liguri piomba il silenzio!

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    5. Non nego che la notte abbia un suo fascino e di certo il silenzio profondo intorno aiuta a scrivere, però io dopo una certa ora crollo e non c'è niente da fare. Sarà l'età o che sono un animale diurno :)

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  2. Ho visto già da Daniele questo giochetto :)
    La numero 19 ci accomuna terribilmente!

    Moz-

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    1. Allora spero che parteciperai anche tu a questo giochetto, perché sono curiosa di scoprire il resto :)

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  3. Wow, bellissimo questo post :) Lo faccio presto anch'io, mi incuriosisce immaginare quanti e quali punti verranno fuori da un'analisi del mio rapporto con la scrittura! Molti punti ci accomunano, e in generale penso che accomunano un po' tutti gli scrittori. Ciao!

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    1. Grazie! Sì, è sicuramente interessante analizzarsi e scoprire abitudini e manie altrui.
      Allora aspetto il tuo post :)

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    2. È stato bello, l'ho scritto, a me sono usciti 21 punti. Un abbraccio!

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    3. Letto! Sono contenta che ci siamo confrontate su questo, è stato interessante e spero che lo faranno anche altri.

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    4. Idem :) Leggerò volentieri altri post del genere!

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  4. Bella idea :) Mi ritrovo in molti dei tuoi punti, soprattutto i numero 1, 6, 7, 8 e 11. Per quanto riguarda il punto 1, sono ancora più estremo: di solito o mi innamoro di quello che scrivo, oppure mi sembra una schifezza immonda. Per quanto riguarda l'uso della musica, raramente la ascolto mentre scrivo, ma mi capita molto spesso di ascoltare delle canzoni che mi suscitano emozioni fortissime e subito dopo sentire l'urgenza di scrivere. Inutile dire che è un'esperienza fantastica :)
    Più in là provo a fare un elenco mio, sono curioso di quello che scoprirò.

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    1. Mi fa piacere scoprire che c'è qualcun altro che ha emozioni così contrastanti su quello che scrive! Per quanto riguarda la musica, in realtà io non riesco ad ascoltare un po' di tutto quando scrivo, perché alcuni generi mi distraggono. Deve essere prima di tutto in sintonia con l'atmosfera che voglio descrivere. Comunque capisco bene il legame di cui parli.
      E' un'esperienza fantastica, è vero :)

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  5. Anche a me hai dato l'idea per un prossimo post sulla scrittura, perché la questione meriterebbe proprio un'analisi più mirata. A presto con il post, dunque!

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    1. Bene! Sono curiosa di leggere la tua analisi.

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    2. Ecco la mia risposta con un post dedicato: http://ilmanoscrittodelcavaliere.blogspot.it/2014/04/conversazione-xxvii-12-cose-sulla-mia.html
      Grazie per questo gioco di psicanalisi letteraria!

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    3. Grazie a te per aver condiviso i tuoi segreti letterari :)

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  6. Gioco anch'io a questo bel gioco intelligente e preciso subito che condivido interamente tutti i punti tranne questi:
    5) non dalle persone in carne e ossa ma piuttosto dalle fotografie o dai dipinti o da qualche personaggio cinematografico, anche se in questo modo corro il rischio di inventare personaggi privi della terza dimensione;
    9) non ho mai mille idee, magari, solo qualcuna che spesso dimentico perché non la trascrivo nell'immediato;
    10) non perlustro i meandri del paranormale o del soprannaturale, ma solo quelli della coscienza;
    17 e 18) ho cominciato a scrivere molto tardi;
    21) nessuna Musa mi giudica degna della sua attenzione...
    Per tutti gli altri punti siamo gemelle!

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    1. Sulla Musa non ci credo proprio! L'ho vista svolazzare dalle tue parti, non negarlo... :D
      Sulle mie mille idee, è come non averne a volte perché anche io se non le trascrivo subito me le perdo, e poi come dicevo la pigrizia mi fagocita... non parliamo poi di quella primaverile.

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  7. Mi fa piacere conoscerti meglio come scrittrice, e naturalmente anche come persona. Credo che riprenderò il meme più avanti, tanto per non annoiare nessuno. Sul punto 15, quando parli di rituale scaramantico, mi fai venire in mente che per gli appunti io uso fogli riciclati che tengo raccolti, su cui però devo scrivere con inchiostri colorati e in una grafia orrenda, magari facendoci anche qualche ghirigoro di accompagnamento. Gli appunti ordinati mi turbano. :)

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    1. Beh mi consola questa cosa, alla fine non ce ne rendiamo conto ma abbiamo tutti qualche mania scrittoria.
      Allora aspettiamo anche la tua analisi, non temere di annoiare :)

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  8. Incuriosita anch'io, mi metto all'opera. Tu e Daniele siete sempre ottime fonti di idee!

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    1. Grazie, anche se non sono farina del nostro sacco!
      Incollo qui la tua analisi, che mi è piaciuta molto (non ti scoccia spero):
      http://inchiostrofusaedraghi.blogspot.it/2014/04/20-curiosita-sulla-mia-scrittura.html

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  9. Esercizio carino, forse lo farò anche io :). Se non altro per acquistare un po' di consapevolezza in più sul mio metodo di scrittura.
    Purtroppo, condivido in pieno il punto 9!

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    1. Sì, aiuta molto. E spero che lo farai, così scopriremo qualcosa di più su di te ;)

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  10. Un po' mi dispiace di non poter partecipare a questi giochi sul mio blog... Andrei troppo fuori tema...
    Abbiamo molte cose in comune, da quello che scrivi. Soprattutto il punto 24!

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    1. Ci sono tre possibili soluzioni:
      1) Partecipi lo stesso, vai fuori tema e che c'è di male?
      2) Scrivi un post dal titolo "25 curiosità sul mio amore per il teatro"
      3) Apri un altro blog.

      Quando vorrei non avere il punto 24! Se trovi una soluzione, fammi sapere :)

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    2. Oddio, un altro blog no! Ho già abbastanza da fare per mandarne avanti uno... e poi ci sono già un sacco di blog sulla scrittura (tenuti da gente più esperta di me, tra parentesi).
      L'idea di trasportare il gioco sul tema del teatro, però, mi piace. Potrei pensarci seriamente :)

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  11. Ciao anima! Questo post è stupendo, ti sei descritta in maniera molto sincera e accattivante, viene voglia anche a me di provare a raccontarmi. Condivido con te il problema "internet": quando apro il portatile devo costringermi a non aprire fb, google+ ecc.; sono un'osservatrice compulsiva, ho anch'io mille idee che segno su un sacco di foglietti volanti, seguo l'ispirazione e il mio alpha reader è mio marito :-)
    Un abbraccio grande! Vedrai che adesso che ho pubblicato il nuovo ebook, tornerò più spesso a trovarti, sento di essermi tolta un peso :-)

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  12. A proposito, avevo letto che Jane Austen (@Tenar: hai scritto sul tuo blog un commento meraviglioso sulla scrittura della Austen) usava scrivere di getto la prima stesura, in forma un po' schematica, e poi tornava indietro e "ingrossava" i capitoli. In effetti ho provato anch'io a fare come la Austen e come avete detto alcune di voi: mi trovo bene. Prima viene fuori la "storia" priva di tecnicismi, la storia nel suo nucleo principale (anche con mille problemi e aporie, ma quelle le risolvo più avanti), in seconda stesura lavoro sullo stile. Un saluto a tutti!

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    1. In un certo senso anche io faccio così, però non tanto con l'intera trama quanto con le singole scene. Penso che man mano che si scrive, si capisce come arricchire e approfondire vari aspetti, che nella prima stesura abbiamo solo abbozzato. Un salutone e ben tornata tra noi :)

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